Serendipity è una delle parole più belle della lingua
inglese, così come una delle più difficili da tradurre. Significa l’arte
di imbattersi in qualcosa per caso, o la capacità di collegare fra loro
fatti apparentemente insignificanti arrivando a una conclusione
preziosa, o più in breve, forse soltanto:”una felice coincidenza”. La
parola deriva dall’antico nome dello Sri Lanka: Serendippo.
È
approdata all’inglese seguendo un percorso appropriatamente tortuoso e
complesso: dall’arabo Sarandidib, che a sua volte derivava dal sanscrito
Simhaladyipa, la cui traduzione letterale è “isola della tana dei
leoni”. Il leone è ancora l’orgoglioso simbolo che campeggia al centro
della bandiera dello Sri Lanka odierno. Il primo utilizzo noto della
parola serendipity nella lingua inglese è attribuito allo scrittore,
esteta e politico Horace Walpole (1717-1792). In una lettera datata 28
gennaio 1754, Walpole scrive di averla plasmata attingendo alla fiaba
persiana Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re Serendippo, i cui
eroi “scoprivano continuamente, un po’ per caso e un po’ grazie alla
loro sagacità, cose di cui non andavano in cerca”.